Desc: Più o meno per Nespolo (+ox Nespolo): Diretto da Luca Grivet Brancot. Con Steve Della Casa, Mark Kostabi, Ugo Nespolo, Angelo Pezzana. Il film è un'indagine stilistica (e storiografica) sul rapporto con il suo tempo e con l'ambiente che lo circonda, compreso il mondo dei suoi contemporanei o con cui negli anni ha sviluppato un rapporto personale, intellettuale o di affinità lavorativa. Attraverso una serie di interviste con loro, integrate da commenti personali di critici, accademici e collezionisti, l'intento è quello di creare un paesaggio eterogeneo, frammentato e unico allo stesso tempo, come lo stile di quel Nespolo. A fianco delle interviste si sono intervallate riprese di reportage degli eventi svoltisi durante la lavorazione (inaugurazione, convegni, premiazioni), e sono stati inseriti lavori individuali dedicati all'artista, momenti di lavoro personale, passaggi di lavoro con l'équipe, e ovviamente una selezione di opere esposte in musei o occasioni pubbliche in alcuni casi alla presenza dello stesso Nespolo. Completano i segmenti specifici della sua produzione cinematografica, che non solo si configura come un ulteriore tassello del percorso artistico di Nespolo, ma lavora anche come documento del clima culturale torinese dagli anni Sessanta a oggi. Il primo grande set del film è lo studio dello stesso Nespolo e la Mole Antonelliana nel periodo in cui il Museo del Cinema ha ospitato la personale dedicata all'artista. Le interviste e le riprese delle operazioni sono accompagnate e intervallate da riprese di backstage realizzate in sei mesi di stretta conoscenza dell'artista. La contaminazione tra la figura del film documentario e quella del resoconto più immediato avviene soprattutto attraverso il contrasto tra le riprese in mini-DV (backstage e reportage) e quelle in HD (interviste più strutturate, filmati delle opere). Rifiutando la voce fuori campo, il documentario mostra composti non dissimili dai dipinti dello stesso puzzle di Nespolo. Accostando diversi tipi di approcci, il film raggiunge un'unitarietà attraversando la frammentazione e la discontinuità. Ogni pezzo è indipendente, ma accostato all'altro crea più significato. Senza limiti (la produzione di Nespolo è vastissima) cerca di offrire le chiavi di lettura di uno degli artisti italiani più apprezzati e criticati allo stesso tempo. L'opera si rivolge alla più ampia distribuzione possibile, sia per il pubblico che vuole configurarsi come semplice appassionato di interesse artistico che per esperto del settore, e non solo per curiosità o originalità. Si presuppone un'analisi e una scoperta che a loro volta generino domande e dialogo, una riflessione sull'uomo, sul rapporto che ancora può avere nei confronti della contemporaneità..